Gran Premio dimezzato, emozioni doppie

Si dice che un Gran Premio di Monaco sotto la pioggia sia l'esame più impegnativo per un pilota.
Il 3 giugno del 1984, le stradine di Montecarlo sono malinconicamente bagnate dalla pioggia, gli spettatori della corsa si adeguano alle condizioni meteo con ombrelli o impermeabili, mentre i vigili del fuoco si danno da fare per bagnare la pista sotto il tunnel. Finalmente poi tocca ai piloti: all'accendersi della luce verde Prost, l'uomo della pole position, prende la testa, seguito da Mansell. Dietro, Arnoux e Warwick si contendono il terzo posto, ma René è in traiettoria e non molla. Derek sbanda e arriva a ruote bloccate e freni bloccati contro i rail della Sainte Devote. Arnoux e Alboreto riescono a passare, contro la Renault invece va a picchiare... l'altra Renault di Patrick Tambay, che deve essere aiutato ad uscire dalla monoposto: per lui frattura del perone e addio al Gran Premio del Canada. Nell'incidente restano coinvolti anche Piquet, Patrese, Hesnault, che ci rimette il musetto, e de Cesaris, con quest'ultimo che si ritirerà un giro dopo con una sospensione rotta. Sul traguardo transitano Prost, Mansell a 2"3, Arnoux, Lauda, Rosberg, Winkelhock, Laffite e Senna, che ha già guadagnato cinque posizioni con la sua poco competitiva Toleman-Hart.

I due di testa prendono il largo, con Mansell che sembra tenere agevolmente il ritmo di Prost. Tra gli inseguitori l'unico che sembra viaggiare con il loro passo è Senna, che nel corso del terzo giro supera di forza Laffite guadagnando la settima posizione. Il passaggio successivo, Lauda sorprende Alboreto al Loews e lo infila, andando subito alla caccia di Arnoux. Due giri dopo, Lauda esce meglio dalla Sainte Devote e in virtù di una migliore accelerazione supera Arnoux sulla salita del Beau Rivage, guadagnando così la terza posizione. Intanto, Senna si mette ancora in evidenza, superando l'ATS di Manfred Winkelhock: ora il brasiliano è sesto, e non sembra affatto pago. Durante il nono passaggio al Mirabeau, Alboreto, va in testacoda spegnendo il motore: i commissari aspettano che il pilota scenda per spingere la macchina in una zona più lontana dalla pista, Alboreto invece insiste che la sua macchina venga rimessa in pista perché la posizione è pericolosa: alla fine i commissari "cedono" e spingono la Ferrari. Il motore si riaccende, ed il milanese può tornare in gara, seppure in coda al gruppo.

Dopo dieci giri, la classifica vede Prost precedere di 8/10 di secondo Mansell, terzo è Lauda staccato di oltre 26 secondi, poi Arnoux, Rosberg, Senna, Winkelhock e Bellof. Come quella di Senna, anche la corsa del tedesco della Tyrrell è eccezionale: partito ventesimo con l'unica vettura a motore aspirato del lotto, Bellof è già in ottava posizione. Nel frattempo la Brabham di Corrado Fabi va in testacoda all'ingresso del tunnel, e si ferma. Alcuni commissari cercano di spingerla per portarla in una zona meno pericolosa, ma proprio mentre attraversano la pista sopraggiungono Prost e Mansell: il francese è costretto ad alzare il piede e a cambiare traiettoria, Nigel vede un varco e si infila, passando al comando. Dopo undici giri, quindi, la situazione è di nuovo cambiata: Mansell è il nuovo leader e precede di due secondi Prost, terzo è Lauda staccato di oltre 27"8 secondi, poi Arnoux, Rosberg e Senna. Il brasiliano della Toleman è inarrestabile: al 12. giro supera Rosberg, due giri dopo passa anche Arnoux e si mette alla caccia di Lauda.

La leadership di Mansell dura cinque giri, al 16. giro Nigel sbanda sulla salita del Beau Rivage, picchia col retrotreno, continua, ma subito dopo essere stato passato da Prost, si gira al Mirabeau. Riparte, ma solo per fermarsi poco dopo, lungo la discesa verso il Loews. Nigel esce affranto dalla sua Lotus, sa di avere perso una occasione d'oro per vincere il suo primo Gran Premio. La corsa parallela fra Senna e Bellof intanto continua: il tedesco supera Winkelhock al 16. giro, e grazie al ritiro di Mansell, entra in zona-punti. Tre giri dopo, Senna sorpassa Lauda sul rettilineo dei box, guadagnando la seconda posizione. Ora 35" davanti a lui, c'è solo Alain Prost. Il brasiliano si mette subito a girare più velocemente del transalpino, che però inizialmente sembra tenere il passo: al termine del 23. giro ha ancora 32" di margine. Intanto dietro c'è bagarre fra Lauda, Arnoux, Rosberg e Bellof, racchiusi in cinque secondi.

Al 21. passaggio, Bellof supera Rosberg alla chicane del Porto; tre giri dopo, Lauda va in testacoda alla curva del Casino ed è costretto al ritiro; al 27. giro, Bellof supera di forza Arnoux al Mirabeau, infilandosi fra la Ferrari del francese ed il muretto e mettendo pure una ruota sul marciapiede. Al termine del ventisettesimo giro, quindi, la situazione è: primo Prost, secondo Senna a 21"7, terzo Bellof a 38"9. Un podio difficilmente ipotizzabile alla vigilia. Il francese appare in difficoltà: negli ultimi tre giri ha perduto dieci secondi dal brasiliano, l'aggancio sembra ormai inevitabile. Il distacco diminuisce ancora nei passaggi successivi: 18"1, 15"3, 11"7, 7"4. Ed il terzo, Bellof, sta girando più veloce dello stesso Senna, tanto che ora si trova a 13"7 dal pilota della Toleman. Quando ormai il sorpasso di Senna a Prost sembra questione di uno o due giri, il direttore di gara, Jacky Ickx, sventola la bandiera rossa insieme a quella a scacchi, dichiarando la fine della corsa in quanto secondo lui è troppo pericoloso continuare. Prost si ferma subito dopo la linea d'arrivo, mentre Senna continua, convinto di aver vinto il Gran Premio. La decisione di Ickx viene subito vista con malizia, in quanto al momento dello stop era in "pericolo" la vittoria di un francese in casa, e poi perché Jacky è un uomo-Porsche, casa che fornisce i motori alla McLaren di Prost... In effetti però i tempi sul giro nelle ultime due tornate erano saliti di cinque secondi, proprio perché la pioggia era aumentata di intensità, comprensibile quindi la decisione di Ickx.

Nel dopogara, un meccanico della Toleman, John Walton confessa al suo collega della Tyrrell Nigel Steer, della Tyrrell, che durante uno dei passaggi alla chicane dopo il tunnel, quando inseguiva Keke Rosberg, Senna aveva danneggiato la sua sospensione anteriore destra. Secondo Walton, era solo una questione di giri: la sospensione avrebbe ceduto.
Purtroppo, però, anche una eventuale vittoria di Bellof sarebbe stata cancellata come tutti i risultati della Tyrrell in quel 1984: si scoprirà infatti che durante la gara nelle vetture del Boscaiolo veniva immessa acqua mescolata a pallini di piombo che permettevano loro di rientrare nel peso minimo e così superare le verifiche tecniche di fine gara (nel 1984 il rifornimento di carburante era vietato, ma non quello di altri liquidi, che Tyrrell giustificava come rabbocco per il raffreddamento dei freni). La Tyrrell sarà squalificata per gli ultimi tre Gran Premi, e pure con effetto retroattivo: tutti i risultati ottenuti durante la stagione 1984 vengono cancellati. Così come il magico terzo posto di Bellof a Montecarlo.