Senna vs. Prost: lotta fra titani a Suzuka

Si respira un'atmosfera tesa a Suzuka, sullo schieramento di partenza del Gran Premio del Giappone 1989: i due grandi protagonisti del mondiale sono in prima fila. Prost ha il secondo tempo: sa che a lui basta che Senna non vinca questa corsa, in questo caso sarà lui il campione, altrimenti dovrà giocarsi tutto ad Adelaide, con tutti i rischi del caso. Senna è in pole position: in qualifica ha demolito ogni record, lasciando il suo compagno di squadra a 1"7. Il suo segreto? "Un perfetto controllo della mente sul mio corpo." dice Ayrton, che ha un solo obiettivo, vincere. Gli altri non contano, a partire dai due ferraristi, Berger e Mansell, che occupano la seconda fila.

Al via, Prost scatta meglio di Senna, che rischia di essere infilato persino da Berger. Mansell invece parte male: costretto ad avviarsi in seconda marcia in quanto la prima è fuori uso, il Leone viene superato da Nannini e Patrese. Al termine del primo giro Prost ha 1"4 di vantaggio su Senna. Seguono Berger, Nannini, Patrese, Mansell, Boutsen e Modena, che ha avuto un buon avvio. Prost sembra... Senna, e giro dopo giro inizia ad accumulare un certo margine sul brasiliano, mentre gli altri piloti si staccano lentamente, relegati al ruolo di comparse. Nel frattempo Mansell si riprende una delle posizioni perse al via, superando Patrese nel corso del terzo passaggio. Intanto il vantaggio di Prost sale fino a sfiorare i cinque secondi, solamente al nono giro Senna riesce a fare meglio del francese. Il vantaggio massimo di Alain è di 4"937 al termine dell'11. passaggio, poi si stabilizza comunque sopra i quattro secondi, scendendo un pò solo per le prime operazioni di doppiaggio.

Al 19. giro Mansell inaugura il valzer dei pit-stop. Due giri dopo Prost, avvedendosi della presenza di alcuni doppiaggi fra sé e Senna, decide di rientrare ai box per il cambio-gomme, per guadagnare il più possibile sul brasiliano. L'operazione riesce perché quando Senna (che perde un paio di secondi per un problema alla ruota anteriore sinistra) esce dai box dopo la sua sosta, effettuata al 24. passaggio, tre giri dopo Prost, il distacco, che prima era di 4"3, ora è di 4"6. Al suo primo giro lanciato dopo il pit-stop, però, Ayrton fa segnare subito il giro più veloce, abbassando il suo miglior crono precedente di oltre un secondo, e scendendo sotto l'1'44" (1'43"904). Senna insiste, e due giri dopo abbassa ancora il suo record, facendo segnare 1'43"496, nuovo record della pista. Al 31. giro il distacco fra Prost e Senna è sceso a 1"7. A questo punto c'è una reazione di Prost, che scende anch'egli sotto il muro dell'1'44" (1'43"619 al 32. passaggio) e in quattro giri riporta il proprio vantaggio a 3"3. La reazione di Senna è veemente: al 37. giro fa segnare il giro record con 1'43"300, al giro successivo fa ancora meglio: 1'43"025. Siamo al termine del 40. passaggio, ed Ayrton è ormai a soli quattro decimi da Prost.

A questo punto Senna inizia a studiare Prost per capire dove è possibile tentare un attacco vincente; il brasiliano è in difficoltà con il cambio nei tratti veloci del circuito, ma si rende ben presto conto che un punto favorevole per poter attaccare Prost c'è: la staccata della chicane prima del traguardo, dove Ayrton arriva più velocemente di Alain in virtù di una migliore uscita dalla curva precedente, la 130R. Al 43. giro Prost fa segnare il suo miglior tempo sul giro (1'43"506), ma Senna non si lascia sorprendere e si riporta subito in scia. Al 44. giro, si ritira Mansell, con il motore fuori uso ed il cambio a pezzi: la sua Ferrari fumava già da qualche tornata. Nigel raggiunge ai box Berger, ritiratosi al 35. passaggio anche lui col cambio rotto. Le due McLaren affrontano una in scia all'altra uno, due, tre giri. Senna tenta una prima volta arrivando alla chicane a ruote bloccate, ma Prost resiste.

Al 47. giro, l'episodio chiave del mondiale: Senna esce velocissimo dalla 130R, e quando arriva a frenare per affrontare la chicane si butta tutto all'interno, andando ben oltre la linea gialla che delimita l'ingresso dei box. Contemporaneamente, Prost, che aveva lasciato un varco aperto più del solito, chiude un pò prima l'impostazione della curva, quando il brasiliano gli è ormai a fianco. La collisione è inevitabile: le due McLaren tirano diritto alla chicane e si fermano dall'altra parte, con le ruote incastrate fra loro. A quel punto Prost scende dalla vettura, ritiene che la corsa per lui e Senna sia finita, inoltre crede di avere la sospensione anteriore destra rotta. Senna invece resta nell'abitacolo, ed incita i commissari a spingerlo affinché possa riprendere la corsa; i commissari spingono la macchina di Prost a bordo pista, sull'erba, quella di Senna invece viene spinta lungo un tratto di pista che taglia praticamente la chicane. Approfittando delle spinte dei commissari, Ayrton riaccende il motore della sua McLaren, percorre la via di fuga, e rientra in pista.

La McLaren però ha il musetto danneggiato, e Senna deve percorrere un giro intero prima di poter rientrare a sostituirlo. Finalmente Senna effettua la sosta ai box: quando rientra in pista, davanti a lui c'è Nannini, con 4"6 di vantaggio. Il senese della Benetton però non è stato avvisato tempestivamente della presenza del brasiliano: negli ultimi giri Nannini aveva viaggiato ad andatura turistica. Quando dai box lo avvisano che dietro di lui c'è Senna a 4"6, è troppo tardi: Ayrton gli è già in scia. Il sorpasso arriva al 51. giro, sempre alla chicane. Due giri dopo, la bandiera a scacchi saluta una delle più controverse vittorie di Senna, che precede di 2"2 Nannini. Terzo è Patrese a 14"2. I giapponesi impazziscono per la vittoria del loro idolo, aspettano che salga sul podio per festeggiare una vittoria che lascia ancora aperto il mondiale. Sul podio però salgono Nannini, Patrese... e Boutsen. Ayrton Senna è stato squalificato dai commissari sportivi*. Prost è campione del mondo per la terza volta.

 

*Sul motivo della squalifica ci sono notizie discordanti: chi parla di taglio di chicane, chi di aiuto dei commissari per poter ripartire. Autosprint cita l'art. 56 del regolamento sportivo.