La ruota... della fortuna (per Prost)

Mansell 70 punti, Prost 64, Piquet 63. Con questa situazione di campionato, i primi tre della classifica mondiale 1986 sbarcano in Australia per l'ultimo appuntamento stagionale. Considerando che sia Mansell che Prost devono scartare un risultato (un quinto posto Mansell, una sesta piazza Prost), i conti sono presto fatti: Prost e Piquet possono solo vincere e arrivare quindi a 72 punti. Mansell deve quantomeno eguagliare quella quota, cioè arrivare almeno terzo: a parità di punti, infatti, il Leone vincerebbe per i migliori risultati conseguiti. Le qualifiche sembrano sorridere alla scuderia di Frank Williams: Mansell conquista la pole davanti al compagno di squadra Piquet, mentre Prost è quarto, preceduto da Senna.

Nel warm-up della domenica, invece, le posizioni si mescolano: Senna precede Prost, Mansell e Piquet. Intanto, dopo il warm-up la Goodyear assicura che le nuove gomme portate per Adelaide possono percorrere un intero Gran Premio senza la necessità di effettuare soste. Al via della corsa, Mansell scatta bene dalla pole position, mentre Piquet ha una indecisione e viene infilato da Senna. Due curve dopo, Nigel sbaglia la traiettoria e viene superato dai due brasiliani. Lungo il rettifilo principale, Piquet supera Senna e passa al comando. Intanto anche Rosberg ha la meglio su un Mansell molto cauto. Nel corso del 2. giro, Rosberg supera Senna, che verrà infilato anche da Mansell due giri dopo. Al 7. passaggio, Rosberg passa Piquet in fondo al lungo rettilineo e passa a condurre, mentre anche Prost ha la meglio su Senna, che da questo momento inizierà a perdere inesorabilmente terreno dal gruppo di testa.

Rosberg prende subito il largo, guadagnando circa un secondo al giro sugli inseguitori: questa non è una corsa come le altre per Keke, il finnico ha infatti deciso di abbandonare al termine della stagione, e il termine della stagione è... oggi. All'11. giro Prost passa Mansell e va alla caccia di Piquet, che lo precede di 7"5. Il francese riprende il brasiliano in sette giri. Piquet sente la pressione di Prost, e risponde ai tempi del francese, ma al 23. passaggio va in testacoda al tornante e viene superato da Prost e Mansell. Liberatosi del "tappo" Piquet, Prost si mette subito a girare negli stessi tempi di Rosberg, ed inizia a staccare le due Williams: al 31. giro Prost ha un distacco di 15"6 nei confronti di Rosberg e un vantaggio di 5"2 su Mansell e di 9"8 su Piquet. Sfortunatamente, nel giro successivo Prost rientra ai box con una gomma forata: durante il doppiaggio di Berger, Alain aveva toccato la Benetton con una ruota anteriore. Il pit-stop è molto lungo, e quando Alain torna in pista il suo distacco dal compagno di team Rosberg è di 50".

Durante il 44. giro, si ritira Senna per la rottura del motore: il brasiliano era stato appena superato pure da Johansson. Il giro successivo, Piquet supera Mansell, ma per il brasiliano l'impresa di andare a riprendere Rosberg si fa sempre più disperata: il finlandese della McLaren ha oltre trenta secondi di vantaggio sul duo della Williams, mentre dietro di loro sta iniziando a rimontare Prost. Passano i giri, e mentre Piquet e Mansell guadagnano lentamente su Rosberg, Prost recupera su tutti e tre, forte delle sue coperture più fresche. Siamo al 63. giro: Rosberg ha ora 22" su Piquet e 25" su Mansell, che è stato agganciato da Prost, quando la McLaren di Keke si ferma con una gomma posteriore a terra. Il ritiro del finlandese riapre i giochi sul mondiale, ma solo in apparenza, perché a Mansell basta comunque il terzo posto per portarsi a casa la corona iridata. C'è però ora un problema in più, la variabile-gomme: dureranno per tutti il Gran Premio, come era stato assicurato dalla Goodyear? Passa un giro, nel quale Prost supera Mansell, poi il box Williams decide di richiamare Nigel ai box per un cambio-gomme prudenziale. Ma lungo la Brabham Straight, un pneumatico della Williams n.5 esplode letteralmente: Mansell riesce con grande freddezza e bravura a controllare la monoposto, che sta viaggiando ad oltre 300 kmh, ma non può far altro che andare a fermarsi nella via di fuga. Il mondiale è perduto.

A questo punto il mondiale è nelle mani di Nelson Piquet, che però viene subito richiamato ai box per sostituire gli pneumatici. Prost, che fino a pochi giri prima sembrava spacciato, si ritrova in testa alla gara. Dopo la sosta, Nelson reagisce, ma sembra che comunque il francese riesca a gestire: a cinque giri dal termine ha ancora 19" di margine. Gli ultimi giri di Prost saranno però un autentico calvario, con il computer di bordo che gli segnala che non ha abbastanza benzina per finire la corsa. Il vantaggio accumulato si riduce rapidamente giro dopo giro, addirittura all'ultimo giro Piquet fa segnare il giro record, 1'20"687, guadagnando quasi sette secondi su Prost, che però ha ancora 4"205 di vantaggio residuo. Prost è ancora campione del mondo!!! Nemmeno Alain ancora ci crede, tanto che durante il giro d'onore scende dalla sua McLaren ed inizia a saltare dalla gioia. Mansell e Piquet gli fanno da contraltare: la Williams non è riuscita ad aggiudicarsi il mondiale piloti nonostante la vettura migliore.