La prima di 91

E' un Gran Premio particolare quello che si disputa a Spa-Francorchamps nel 1992: nel precedente appuntamento di Budapest Nigel Mansell si era laureato matematicamente campione del mondo ed aveva finalmente spezzato una specie di sortilegio. E durante le qualifiche del venerdì, Mansell mostra di non essere venuto in Belgio per fare il turista: con un 1'50"545 il Leone lascia le briciole agli altri, a partire da Ayrton Senna, secondo a 2"2, continuando con Michael Schumacher, terzo a 2"7, per finire con Riccardo Patrese, compagno di squadra di Mansell, staccato di oltre tre secondi da Nigel. Il sabato, come spesso capita da queste parti, piove e nessuno può migliorare, ma anche sul bagnato Mansell non fa sconti ad alcuno, staccando il più immediato inseguitore, de Cesaris, di 3"6!

La domenica, all'accendersi del semaforo verde, Senna comunque fa vedere di non essere venuto nella "sua" Spa-Francorchamps per fare da sparring partner e scatta meglio di Mansell, infilandosi per primo alla Source, seguito da Nigel, Patrese, Alesi, Schumacher, che ha effettuato una brutta partenza, seguono Hakkinen e Brundle. A Les Combes Schumacher infila Alesi e si porta in quarta posizione. La prima vittima della giornata è Berger, che rimane fermo sullo schieramento per la rottura della trasmissione. La classifica dopo la prima tornata vede in testa Senna seguito da Mansell, Patrese, Schumacher, Alesi, Hakkinen, Brundle, Boutsen, Capelli ed Herbert. Le Williams sono sempre più minacciose dietro la McLaren superstite, Senna è accerchiato: andando verso Blanchimont, Mansell affianca e passa Senna, che viene poi superato anche da Patrese alla frenata del Bus Stop.

Al terzo giro, mentre Brundle supera Hakkinen sempre alla Bus Stop, Mansell e Alesi rientrano ai box per montare gomme "rain": i meccanici della Ferrari però sono più veloci rispetto a quelli della Williams, e così Alesi, entrato ai box dietro Mansell, ne esce davanti. Al 4. giro rientra ai box anche Schumacher: il tedesco rientra in pista fra Alesi e Mansell. Un giro dopo Schumacher si fermano per montare gomme da bagnato Brundle e Hakkinen. Al 6. giro Mansell supera di forza Schumacher e va alla caccia di Alesi; nel frattempo, anche Patrese si ferma per il pit-stop: il padovano torna in pista fra Alesi e Mansell, ma il Leone, approfittando delle sue gomme più in temperatura, lo supera prima dell'Eau Rouge. Ora Senna è in testa, e ben sapendo che a parità di condizioni non avrebbe alcuna possibilità di vittoria contro le Williams, tenta di restare in pista con le gomme da asciutto, nella speranza che la pioggia smetta entro pochi giri.

Intanto Mansell è ormai in scia della Ferrari: siamo al 7. giro, alla Bus Stop Alesi cerca di forzare i tempi del sorpasso alla Lotus di Herbert (in quel momento secondo davanti a lui) ma l'inglese chiude il varco e la Ferrari tocca leggermente la Lotus. Subito dopo Herbert si ferma ai box, Alesi inizia l'ottavo giro con Mansell ancora alle calcagna: alla staccata dopo il traguardo Alesi si scompone e la sua ruota posteriore sinistra finisce per toccare la ruota anteriore destra della Williams di Nigel che gli è a fianco. Subito dopo la Source, Alesi va in testacoda e deve abbandonare, Mansell invece riesce a proseguire, ma nel frattempo è stato superato da Patrese. Nigel ristabilisce la situazione al giro successivo, il nono, superando Patrese alla chicane Bus Stop. Senna è ancora il leader della corsa, ma il suo vantaggio si è ridotto dai 10" dell'ottavo giro ai 5" del decimo. All'undicesimo giro, avviene l'inevitabile: dopo avergli guadagnato ben cinque secondi in meno di un giro, Mansell affianca Senna alla staccata del Bus Stop e lo passa. Ayrton tenta di resistere come può agli attacchi di Patrese, gli resiste in tutti i modi, ma al 12. passaggio deve cedere il secondo posto al padovano della Williams. Il giro successivo pure Schumacher, Brundle e Hakkinen riescono, nello spazio di poche curve, a passare la McLaren del campione del mondo, sempre più in difficoltà. Quando ormai anche Capelli si appresta a superare Senna, quest'ultimo entra ai box per montare gomme da bagnato. La scommessa è perduta.

La fase centrale della gara non regala molte emozioni, almeno nelle prime posizioni. Mansell allunga su Patrese, che tiene a bada senza grosse difficoltà Schumacher e Brundle. Hakkinen perde terreno, ma è tranquillamente al quinto posto, mentre Senna fatica a rimontare in mezzo al gruppo. L'unica nota da segnalare è la rottura del motore sulla Ferrari di Capelli, che era sesto e stava per essere attaccato dalla Lotus di Herbert. E' il 28. giro, quando il primo dei big tenta la carta delle gomme slick: è proprio Senna, che naviga in settima posizione dietro le due Lotus. In effetti la pista si sta ormai asciugando, e anche i record sul giro dei vari piloti ne sono la prova. Al 30. giro, Schumacher esce largo alla curva Stavelot, tanto da
scavalcare il cordolo e finire con le ruote sull'erba. Rientra in pista quando è appena passato Brundle, e il tedesco gli si accoda. "Rientrando in pista dietro a Brundle ho visto che le sue gomme cominciavano ad avere del blister. Così mi sono subito fermato a cambiare le mie, montando le slick." E' la mossa vincente: al termine del trentesimo giro, mentre Senna fa segnare il giro più veloce, Schumacher si ferma ai box per montare gomme da asciutto. Intanto, subito dopo aver fatto segnare il record sul giro, Senna va in testacoda alla Source nel tentativo di superare Lehto. Il giro dopo Schumacher si ferma anche Brundle,
ma quando esce dai box il britannico ha già perso la posizione guadagnata in precedenza... con gli interessi. Al termine del 32. passaggio, rientra ai box Patrese: quando esce, Schumacher è già passato, ma il padovano riesce almeno a mantenere la posizione su Brundle, che però gli è a ridosso.

L'ultimo ad effettuare il pit-stop è Mansell, che si ferma un giro dopo Patrese e tre giri dopo Schumacher: il Leone, che al 30. giro aveva 15" di vantaggio su Schumacher, ora è a 6" di distacco! Contemporaneamente alla sosta di Mansell, Schumacher fa segnare il giro più veloce dimostrando una volta di più di avere fatto la scelta giusta al momento giusto, mentre, nelle retrovie, Senna infila Herbert a Les Combes. Mansell però è Leone non per caso, e non si arrende: al termine del 38. giro si è riportato a tre secondi dal tedesco quando improvvisamente la sua Williams rallenta: la sua monoposto sta perdendo potenza per la rottura degli scarichi. Mansell transita con 15"0 di ritardo da Schumacher al 39. giro e con 24"7 a quello successivo. Per Schumacher, che al 39. giro ha fatto segnare il giro più veloce della corsa in 1'53"791, è fatta. Il finale vede Mansell resistere al ritorno di un Patrese che negli ultimi giri rallenta pure lui per la rottura degli scarichi, ma Riccardo riesce comunque a mantenere la terza posizione, mentre Senna supera Hakkinen a Les Combes conquistando un sudatissimo quinto posto finale.

Sul podio la festa è tutta per lui, per questo ragazzo tedesco alla prima vittoria in Formula Uno. Facile ipotizzare che quella di Spa-Francorchamps possa essere la prima di una lunga serie. Difficile capire fin dove Michael Schumacher possa arrivare realmente. Flavio Briatore, inondato di champagne, in cuor suo lo sa, e si coccola il suo pupillo sapendo di avere fra le mani non un campione, ma un fuoriclasse.