La folle rimonta di Alesi

Piove a Suzuka, e sappiamo che spesso la pioggia impone sul tavolo carte nuove: la Ferrari decide di giocare quella di un assetto più da bagnato e maggiore carico aerodinamico, mentre la Benetton di Schumacher parte in configurazione da asciutto. La prima fila dello schieramento è proprio formata da Schumacher e dalla Ferrari di Alesi: c'è grande curiosità per una possibile riproposizione del loro duello del Nurburgring, soprattutto pensando che l'anno venturo i due si scambieranno la macchina, Schumacher passerà alla Ferrari, Alesi alla Benetton.

La partenza in discesa stavolta rimane indigesta alle due Ferrari di Alesi e Berger che, seppure in misura impercettibile, si muovono in anticipo beccandosi uno stop and go di 10" ciascuno. La partenza comunque vede Schumacher scattare bene dalla pole position e portarsi al comando, seguito da Alesi, Hakkinen e Hill. Al termine del primo giro, dietro i quattro sopra citati ci sono Irvine, Coulthard, Berger, Barrichello, Herbert e Frentzen. Schumacher cerca subito di imporre il proprio ritmo alla gara, e al termine del secondo passaggio ha un vantaggio di 2"5 su Alesi, che però due giri dopo inizia a girare più forte del tedesco. Al 5. giro, Alesi deve rientrare per scontare lo stop and go, cosa che il giro successivo farà anche Berger. Quando rientra in pista, Jean è decimo. Dopo la sosta forzata, nel corso del 7. giro, Alesi supera rapidamente Frentzen e, dopo un tentativo fallito, alla 130R infila anche Herbert, proprio prima di rientrare nuovamente ai box, stavolta per montare gomme da asciutto.

Jean riparte quindicesimo, dietro Lamy e davanti a Blundell. Non passa nemmeno un giro, che Alesi si trova davanti appunto Lamy: il francese della Ferrari tenta un sorpasso impossibile affiancando la Minardi all'esterno dell'ultima curva, ma lo spazio per passare non c'è, e Alesi finisce sull'erba, inizia a saltare sulla terra, parte in un impressionante testacoda, sfiora pericolosamente il guard-rail, ma alla fine della manovra si ritrova incredibilmente in pista e così Jean può continuare la sua folle corsa allo stesso ritmo forsennato di prima. Il giro successivo, lo scatenato Alesi supera Lamy e Katayama, mentre anche gli altri piloti stanno cominciando a rientrare ai box per mettere le slick. I primi sono Herbert, Barrichello e Panis al termine dell'8. giro, imitati il giro successivo da Hill, Berger, Frentzen e Salo. Tra tutti questi piloti solo Hill riesce ad uscire davanti ad Alesi, che è sempre più incontenibile, e al decimo passaggio supera anche Badoer. Proprio alla conclusione del decimo giro si ferma ai box Schumacher, seguito da Coulthard. Il tedesco riparte secondo dietro Hakkinen, che può quindi completare un giro in testa prima di rientrare a sua volta per il pit-stop. Insieme al finlandese si ferma anche Irvine. Alesi intanto si è pure sbarazzato di Hill, superandolo all'esterno della chicane prima del traguardo.

Finite le soste, questa è la situazione: al 12. giro Schumacher conduce con 6"8 su Alesi, terzo è Hill davanti ad Hakkinen, Irvine e Coulthard. Ma la Ferrari è in forte rimonta nei confronti della Benetton: proprio nel 12. giro, Jean ha fatto segnare 1'49"628 contro 1'52"725 di Schumacher. Il ferrarista continua ad inanellare giri più veloci portandosi fino ad 1" dalla Benetton, ma non riesce a portare un vero attacco: la pista infatti si sta asciugando, e l'assetto scelto da Jean per la sua Ferrari diventa sempre meno adatto, mentre la Benetton si trova sempre meglio con il suo assetto da asciutto. Dopo tanti giri veloci di Alesi, reagisce Schumacher, che fa segnare il record al 23. passaggio e a quello successivo: ora il distacco tra i due è di 2"8, l'asciugarsi della pista sfavorisce la Ferrari. Ma non c'è tempo per invocare Giove pluvio. Nel corso del 25. giro, improvvisamente, dal retrotreno della Rossa esce del fumo biancastro: stavolta non è il motore, ma il cuscinetto sinistro del differenziale che si è letteralmente triturato.

E così, mentre Michael Schumacher si avvia verso un'altra vittoria, Jean Alesi si avvia, per l'ennesima volta, a piedi verso i box.