Berger vince la battaglia degli pneumatici

Dopo 16 anni il Circus iridato torna sul rinnovato circuito di Città del Messico, dedicato ai compianti fratelli Pedro e Ricardo Rodriguez. C'è l'incognita dell'altura che preoccupa un po' i motoristi, molte le modifiche fatte alle varie vetture, come ad esempio i compressori più grandi sulle turbine e delle prese d'aria maggiorate. La pole viene conquistata da Senna, davanti a Piquet e Mansell, ma nel box Williams viene contestata la Lotus 98T che, secondo loro, presenta un fondo piatto che si flette nella zona davanti alle ruote posteriori. Il terzo pretendente al titolo, Prost, è solo sesto, preceduto anche da Berger e da Patrese.
Nel warm-up il miglior tempo è di Berger: con l'aumento delle temperature le sue coperture Pirelli sembrano avere un rendimento più costante e dovrebbero consentirgli di effettuare tutta la gara senza fermarsi ai box. Dietro di lui, Prost e Senna, più indietro le Williams.

Al via Senna e Piquet sono lesti a scattare, non così Mansell che pasticcia con la frizione e si ritrova a partire quando quasi tutto il gruppo è già passato. Alla prima curva Senna riesce a difendersi da Piquet, ma Nelson ha la meglio alla curva successiva. Il primo giro viene completato in quest'ordine: Piquet, Senna, Berger, Prost, Alboreto, Alliot, Brundle, Patrese, con Mansell diciottesimo. Alla prima curva del secondo giro, Senna tenta di nuovo all'interno, ma Nelson chiude senza complimenti. Al 6. giro, Prost supera Berger lungo il rettilineo dei box portandosi in terza posizione. Dopo dieci giri Piquet comanda con 1"7 su Senna, 3"5 su Prost, 4"9 su Berger e 6"7 su Alboreto, mentre Mansell è decimo a 20"6. Proprio all'undicesimo passaggio Alboreto deve abbandonare la compagnia per la rottura di una turbina, un guaio che aveva tormentato le Ferrari già nelle prove. Siamo al 12. giro, quando Mansell entra per la prima volta ai box già sulle tele: Nigel torna in pista in 17. posizione a quasi un minuto dal leader Piquet. Le posizioni di testa intanto sono consolidate, così come i distacchi: Piquet precede Senna di 2", Prost di 3" e Berger di 5". Quinto è Johansson, autore di un eccellente recupero, mentre sesta è l'altra McLaren di Rosberg: entrambi hanno avuto la meglio sulla Ligier di Alliot, ora settima.

Iniziano i pit-stop: Alliot si ferma al 25. giro, poi cinque giri dopo tocca a Prost, che riparte in sesta posizione a 28" da Piquet. Al 32. giro è la volta di Piquet, che torna in pista fra Johansson e Prost, mentre Rosberg rallenta improvvisamente ed entra ai box con la gomma posteriore sinistra a terra. Al 36. giro si fermano Senna, Johansson e Mansell, che era ottavo a un minuto da Berger: Senna riparte secondo, guadagnando quindi la posizione nei confronti di Piquet, mentre Mansell riparte doppiato. Al 40. giro, Berger è al comando con 22"3 di margine su Senna, 31"2 su Piquet e 32"6 su Prost, mentre Johansson, a oltre un minuto, ha approfittato del ritiro di Derek Warwick per la rottura del motore per riportarsi in quinta posizione. Senna, Prost e Piquet cercano di rimontare su Berger, ma non ci riescono, nonostante le gomme più fresche. Anzi, Piquet appare in difficoltà: al 42. giro viene superato da Prost, due giri dopo deve rientrare per un secondo pit-stop, sosta che lo fa scivolare in classifica al quinto posto dietro Johansson.

Due giri dopo, anche Senna, che stava per essere raggiunto da Prost, è costretto ad una seconda sosta ai box per colpa di una foratura. Intanto Mansell è velocissimo: al 52. giro scende sotto il muro dell'1'20" e supera Philippe Alliot. Nello stesso giro, Piquet si era fermato per la terza volta ai box, e così ora le due Williams navigano in sesta e settima posizione! La classifica vede Berger con 30" di vantaggio circa su Prost e un minuto su Senna e Johansson che sono in lotta tra loro, seguono, ad un giro, Patrese, Piquet e Mansell. Gli ultimi giri regalano altri colpi di scena: Johansson deve rinunciare ad un possibile terzo posto per la rottura di una turbina, mentre Patrese esce fuori pista perdendo dei preziosi punti iridati. Punti che vanno a Piquet, quarto, e a Mansell, quinto, che però li dovrà scartare. Vince Berger, vince la Benetton, e vince soprattutto la Pirelli, che ha saputo fornire al team trevigiano delle gomme in grado di durare per tutta la corsa. E come vedremo, le gomme avranno un ruolo fondamentale nella conclusione di questo mondiale 1986...