Chi tampona ha sempre torto?

Niente di nuovo nelle qualifiche di Spa-Francorchamps: la prima fila del Gran Premio del Belgio è tutta McLaren, con Hakkinen che precede Coulthard. Per Michael Schumacher invece solo il quarto tempo, a oltre 1"3 dalla pole e dietro a Damon Hill. Soprattutto il distacco è preoccupante: riuscirà Michael a metterci la solita pezza la domenica? La domenica piove, e si capisce subito che sul bagnato è tutta un'altra musica: nel warm-up il migliore è proprio Michael Schumacher, che precede Irvine e Hakkinen.

Si parte con gomme intermedie. Al primo via scattano bene Hakkinen e Villeneuve, che da sesto si ritrova secondo. Irvine allarga al tornantino della Source mandando all'esterno Coulthard e permettendo a Villeneuve e Schumacher di infilarsi all'interno. Il pericolo dell'incidente sembra ormai scampato, ma nella strada che porta all'Eau Rouge, Coulthard perde il controllo della sua McLaren andando a sbattere contro il muretto dei vecchi box per poi attraversare tutta la pista innescando una collisione multipla. Saranno tredici le monoposto coinvolte in questo maxi-incidente. La pista è completamente occupata dai rottami, e così viene esposta la bandiera rossa.

Sulla griglia di partenza per il secondo via mancano Salo, Barrichello, Panis e Rosset, in quanto il muletto della loro squadra è stato assegnato ai rispettivi compagni di team coinvolti nell'incidente. Stavolta il più lesto è Hill, che prende la testa, Hakkinen esce dalla Source ruota a ruota con Schumacher, che gli è all'esterno, mentre all'interno passa Irvine. Nel corpo a corpo tra Schumacher e Hakkinen ha la peggio quest'ultimo, che va in testacoda e viene centrato dal sopraggiungente Herbert. All'Eau Rouge sfilano Hill, Irvine e Michael Schumacher, ma quest'ultimo affianca il compagno di squadra sul rettilineo del Kemmel e lo passa a Les Combes. Coulthard e Wurz vengono a contatto ed escono di pista, ma mentre l'austriaco è costretto al ritiro, lo scozzese può riprendere. A questo punto la direzione gara fa entrare in pista la safety-car, che esce al termine del secondo giro: la situazione vede Hill condurre davanti a Michael Schumacher, Irvine, Alesi, Villeneuve e Frentzen. Al restart Hill e Schumacher prendono il largo, Irvine prova a tenere il loro ritmo, ma non vi riesce. Dietro c'è bagarre per il quarto posto: al terzo giro Villeneuve supera Alesi, subito imitato da Frentzen; al quinto passaggio il canadese finisce in testacoda all'ultima curva e deve lasciar passare Frentzen e Alesi. Arriviamo così all'8. tornata: Schumacher, già da un paio di giri minaccioso alle spalle di Hill, affianca la Jordan alla Blanchimont e passa alla chicane Bus Stop. Dopo il sorpasso Michael inizia a fare gara a sé, in un giro distanzia di 5" Hill, che ora vede avvicinarsi Irvine. Ma nel corso del 9. passaggio l'irlandese va fuori pista a Les Combes danneggiando il musetto: Eddie rientra ai box e approfitta per montare le gomme da pioggia, anticipando il primo dei due pit-stop. Il giro successivo rientra per la sosta Ralf Schumacher, che era sesto. Al 14. giro Frentzen, terzo dopo l'errore di Irvine, esce di pista perdendo la posizione a vantaggio di Alesi. Al 16. giro si fermano ai box e montano gomme da pioggia Michael Schumacher, Hill, Alesi, Frentzen e Fisichella. Poco più avanti Villeneuve, che è atteso anch'egli ai box, va in aquaplaning e sbatte. La classifica al 22. giro vede Michael Schumacher condurre con 30"2 di vantaggio su Hill, terzo è risalito Ralf Schumacher, che precede Alesi, Frentzen, Irvine e Fisichella. Michael Schumacher rischia grosso quando, a Malmedy, si appresta a doppiare Pedro Diniz: il brasiliano prima sembra voler chiudere la porta in faccia al tedesco, poi si accorge all'ultimo istante della Ferrari e allarga la traiettoria, lasciandola passare.

Per il leader ecco profilarsi il doppiaggio di Coulthard. Schumacher percorre due giri dietro la McLaren ma David non dà strada. Jean Todt in persona si reca al box della McLaren per dire a Ron Dennis di avvisare Coulthard. Al 25. giro, andando verso Pouhon, Coulthard pensa bene di alzare il piede dall'acceleratore in rettilineo per far passare Schumacher. Il tedesco però da dietro non si accorge di nulla perché... non vede nulla, tenta in extremis di schivare la McLaren, ma il tamponamento è inevitabile. La McLaren perde l'alettone posteriore, mentre Schumacher ci rimette la ruota anteriore destra. Le due vetture rientrano ai box, tra l'altro nemmeno troppo piano se si considera che la Ferrari è un... triciclo. Appena la Ferrari arriva ai box, i meccanici capiscono che non c'è nulla da fare, allora Schumacher scende e si dirige verso il box McLaren. Michael si avventa su Coulthard come una furia. "Dillo, che volevi fare? Hai tentato di uccidermi!" urla verso lo scozzese. Un addetto al rifornimento della McLaren gli si para davanti, impedendogli di avvicinare David: "Volevi uccidermi, lo hai fatto apposta!" continua Michael. Per fortuna, intervengono anche Todt e Domenicali che riescono a far allontanare Michael. Il momento nero per la Ferrari continua perché al 26. giro esce nuovamente di pista Irvine, che stava cercando di superare Frentzen: per lui stavolta è il ritiro. Intanto, zitto zitto, Damon Hill è passato a condurre il Gran Premio.

Non è ancora finita: al 27. giro Fisichella, che sta rientrando ai box, tampona violentemente Nakano poco prima della chicane Bus Stop, con una dinamica simile rispetto all'incidente fra Coulthard e Schumacher. La Benetton senza controllo sfiora il guard rail e la macchina ha un principio d'incendio, ma il pilota esce alla svelta dall'abitacolo. Entra in pista la safety-car, e tutti coloro che dovevano ancora effettuare il pit-stop decidono di rientrare ai box. Al 32. giro la safety-car torna nella pit-lane, e la gara riparte, ma ormai è più una economy run che una gara di Formula Uno, con i piloti attenti a non sbagliare per non buttar via un buon risultato. Non c'è lotta nemmeno per la prima posizione: il box della Jordan ha impartito l'ordine di mantenere le posizioni per evitare inutili rischi. Ralf Schumacher, a malincuore, accetta le disposizioni del box, e così Damon Hill può andare a vincere il primo Gran Premio per la Jordan. Sul podio, in questa corsa dei sopravvissuti, sale anche Jean Alesi.