Il 1986 per Enzo Osella ed il suo team inizia come sempre fra mille difficoltà: gli sponsor non ne vogliono sapere di mettere il loro marchio sulle vetture del manager torinese. La Micromax preferisce comprensibilmente la Lotus, la Kelemata tentenna, altro sulla piazza non c'è, e così pure la scelta dei piloti diventa affannosa, col solo Christian Danner sicuro del proprio posto. Inizialmente il tedesco doveva essere affiancato da Ivan Capelli, ma la scelta infine cade su Ghinzani, perché si spera possa spingere la Kelemata a sponsorizzare le vetture.

All'esordio di Rio, le vetture sono assolutamente quelle dello scorso anno, una FA1G per Danner e una FA1F per Ghinzani, mai provate durante l'inverno. Inoltre per precauzione i motori Alfa Romeo sono stati tenuti a pressione molto bassa, in ogni caso le vetture non hanno mai problemi e in definitiva il fatto che Ghinzani riesca a scendere sotto il suo tempo dell'anno scorso è già un buon risultato. In gara, però, c'è un doppio ritiro, sempre per la rottura del motore.

Nella seconda gara stagionale, in Spagna, pur col solito materiale obsoleto, Ghinzani tira fuori le doti abbastanza buone del telaio e ottiene un tempo più che onorevole, qualificandosi 21esimo, mentre in corsa, Danner e Ghinzani rompono di nuovo il motore. Intanto Osella manifesta l'intenzione di far debuttare a Imola la nuova vettura, la FA1H, almeno con un esemplare. Ma non con il previsto motore V6 della Motori Moderni, bensì ancora col V8 dell'Alfa Romeo e questo puramente per ragioni economiche: il patron torinese intende infatti prima dimostrare il potenziale della nuova vettura, così da spingere eventuali sponsor a farsi avanti.

Ad Imola, però, la nuova vettura non debutta. In compenso arrivano due motori Alfa Romeo più "freschi", seppur di vecchio tipo. In pista però la musica è sempre la stessa: il venerdì Danner deve usare la macchina di Ghinzani dopo la rottura del motore sulla sua. A sua volta l'italiano il sabato non percorre nemmeno un giro per rottura del motore. Nemmeno il Gran Premio porta delle soddisfazioni: Danner si ferma per disturbi elettrici. Ghinzani, per una volta che riesce a non avere guai meccanici, rimane senza benzina a 8 giri dalla fine...

Niente FA1H neppure a Montecarlo: Enzo Osella non la giudica sufficientemente a punto per debuttare sulle stradine del Principato. Ci sarà sicuramente a Spa, assicurano nel team, con il solito superato 8 cilindri Alfa Romeo. Le qualifiche però regalano una grande soddisfazione alla squadra: Ghinzani ottiene un risultato straordinario, il 21esimo tempo come in Spagna, precedendo addirittura la Lotus di Johnny Dumfries. Il vecchio telaio Osella rivela doti di equilibrio sorprendenti. Sfortunatamente a Montecarlo si qualificano solamente in venti, e così, per 97 millesimi di secondo, Piercarlo manca la qualificazione. Una disdetta, anche se comunque resta la prestazione.

In Belgio, Danner porta finalmente al debutto la nuova Osella. La FA1H è decisamente più bassa della vecchia FA1G pur ricalcandone gli schemi. Molto diversa la sospensione posteriore, del tipo a tirante, che richiede anche una nuova fusione del cambio per poter integrare alcuni attacchi. A parte la necessità di cambiare i rapporti del cambio, non si presentano particolari inconvenienti. Danner accusa la rottura di un collettore di una turbina, ma nota una migliore stabilità. Ghinzani invece guida ancora la vecchia vettura, dotata però del motore con iniezione elettronica Jofa. Anche l'italiano presto dovrebbe avere una scocca completamente nuova che, una volta assemblata, potrebbe permettere un leggero guadagno di 15 kg di peso con l'impiego di materiali più sofisticati, e quindi più costosi... In gara, però, la musica non cambia: Danner si ritira per il cedimento del motore dopo sole due tornate, imitato il giro dopo da Ghinzani.

Una settimana dopo il Gran Premio del Belgio, in un incidente nel rally di Hessen in cui perde tragicamente la vita il suo copilota Michel Wyder, Marc Surer riporta fratture ed ustioni che in pratica avrebbero posto fine alla sua carriera in F1. La scelta del sostituto cade proprio su Christian Danner, appoggiato dalla BMW. Il tutto però avviene senza che Enzo Osella venga informato della cosa, se non per vie traverse. Il team manager torinese, sentendosi preso in girò, si impunta, chiedendo garanzie economiche in cambio della rescissione del contratto del pilota tedesco.

Si arriva così in Canada, con la situazione ancora poco chiara, tanto che Danner inizialmente prova a scendere in pista con la Arrows, ma viene rimandato indietro dai commissari di gara. Il tedesco è così "costretto" a risalire sulla Osella. Il tedesco il sabato accusa ancora la rottura del motore mentre Ghinzani compie un piccolo exploit, migliorando il tempo dell'85 pur con una vettura praticamente immutata. La domenica, Danner conclude anzitempo la sua ultima gara con la Osella a causa della rottura del turbo. Ghinzani, invece si ritira per noie alla trasmissione. Intanto, in vista del prossimo Gran Premio di Detroit, la candidatura più seria al posto eventualmente lasciato libero da Danner sembra essere quella di Alain Ferté, il cui manager (lo stesso che segue Arnoux) è stato visto parlare a lungo col patron torinese.

Il contenzioso con la Arrows per Danner si risolve per il meglio, il tedesco viene lasciato libero, e la scelta del secondo pilota per Detroit cade sul canadese Allen Berg, vicecampione della F3 inglese nel 1984 e già avversario di Senna e Brundle l'anno precedente. Il debutto del canadese sulla Osella non è ovviamente facile dal momento che il pilota siede per la prima volta nell'abitacolo di una F1. Osella e i suoi tecnici, pur prodighi di consigli, rimangono però un pò perplessi quando Berg, nel partire dai box, innesta la marcia indietro al posto della prima... Ghinzani sale per la prima volta sulla nuova macchina che in precedenza era sempre stata affidata a Danner e, nonostante sia regolata per piste veloci come Montreal, riesce a trovare un assetto in grado di favorire il grip. Buono quindi il 22. tempo mentre il debuttante Berg si limita a fare esperienza. La gara è l'ennesima delusione, con Ghinzani ritirato per noie al turbo e Berg per noie all'impianto elettrico.

L'estate non porta buone nuove alla Osella. Al Paul Ricard Ghinzani entra in collisione con Nannini a Signes e dovette ritirarsi. Berg invece rompe il turbo. A Brands Hatch Ghinzani e Berg, coinvolti nell'incidente di Laffite, non possono prendere il secondo via, ed in più la nuova FA1H rimane distrutta, così in Germania il team si presenta con sole due monoposto. Sulla vettura di Ghinzani comunque viene montato il retrotreno nuovo. In gara comunque Piercarlo abbandona per la rottura della frizione. Berg invece riesce a giungere al traguardo alla sua 4. partecipazione ad un GP, seppur doppiato 4 volte.

Sempre solo due monoposto arrivano in Ungheria, sul nuovo circuito di Budapest. La monoposto a disposizione di Ghinzani però ha subìto delle leggere modifiche al retrotreno per poter integrare in maniera efficiente tutta la parte nuova della monoposto andata distrutta a Brands Hatch. Intanto spariscono le scritte "Edmondo Costruzioni Edili" sulla carrozzeria. Dopo varie promesse questo sponsor ha infatti deluso le aspettative, mettendo ancora più in difficoltà economiche Enzo Osella. Il team nonostante le avversità cerca di concludere la stagione in modo onorevole seppur con un budget molto ridotto. L'imperativo diventa: girare poco perché scarseggiano i ricambi, infatti per le due vetture portate in Ungheria ci sono solo tre motori a disposizione, e perdipiù il sabato Ghinzani si ferma ancora con il motore rotto. In gara, Berg rompe il turbo, mentre Ghinzani si ritira per la rottura di una sospensione. A Zeltweg, una settimana dopo, Ghinzani e Berg girano di nuovo poco per mancanza di motori. La domenica, Ghinzani riesce a concludere buon 11. ed ultimo mentre Berg rompe un altro motore...

Intanto scoppia il caso-Berg: si paventa l'ipotesi che Allen potrebbe non partecipare al GP del Messico in programma il 12 ottobre. Berg, infatti, non può mettere piede in territorio messicano in quanto sul suo capo pende una denuncia presentata dalla scuderia locale Dacia. Il canadese aveva firmato un contratto per correre con loro in Formula K ma se n'era andato senza rispettare l'accordo sottoscritto. Pertanto i responsabili del team messicano avevano chiesto un indennizzo pari a 50 milioni di pesos (circa 100 milioni di lire). Se Berg non provvederà a pagare, alla Dacia ne chiederanno l'arresto immediato qualora mettesse piede in territorio messicano.

Senza in pratica dei veri sponsor e con i conti in rosso dopo lo sfortunato incidente di Brands Hatch, sembra che il finale di stagione sia sempre più in dubbio per il team Osella. Con il canadese Berg non più in grado di pagare le rate, è in dubbio persino la partecipazione al GP d'Italia. Ma dalla Svizzera arriva un provvidenziale sponsor, la Landis&Gyr, una importante industria elvetica che si occupa di componenti industriali e termoregolazioni in particolare. Le scarse finanze di Berg permettono poi al giovane Alex Caffi di debuttare in F1. Il bresciano aveva saputo di doversi presentare a Monza solo giovedì sera. "Lo abbiamo veramente "violentato" - dice Osella - perché un debutto in prove ufficiali è mostruosamente difficile. Si è però comportato benissimo, è veloce, e ha un grande cervello. Vuole imparare senza però voler strafare. Al contrario di Berg che non sempre siamo riusciti a tenere a freno." Senza muletto, con mezzi limitati e con un pilota debuttante, i miracoli non possono essere fatti. Già il venerdì, si rompe un motore, e così sia Ghinzani che Caffi utilizzano la stessa vettura. Il giovane Alex stupisce tutti in modo decisamente positivo anche se in caso di ammissione di 26 piloti non qualificherebbe: infatti a Monza debutta la AGS guidata da Ivan Capelli, e il parco partenti si è allargato a 27 monoposto. Il bresciano viene però ugualmente ammesso al via grazie ai buoni uffici del P.R. della Landis&Gyr Cioccarelli, e viene premiato dalla bandiera a scacchi nel giorno del suo esordio in F1. Ghinzani invece si deve ritirare per incidente, con la sua vettura che resta ferma per alcuni giri all'uscita della variante Ascari.

In Portogallo sulla seconda Osella torna Berg, che ha regolarizzato la propria posizione contrattuale in seno al team italiano, grazie all'appoggio della Labatt, la famosa birra che tiene in piedi da sempre il GP del Canada. L'appoggio della Landis&Gyr per il secondo GP consecutivo ridà fiato ad Enzo Osella che in ogni caso resta deciso a terminare la stagione anche senza un ulteriore appoggio della multinazionale svizzera. Nelle qualifiche solito piccolo miracolo di Ghinzani che può sfruttare al meglio i motori Alfa finalmente revisionati bene, grazie all'appoggio degli sponsor. Berg invece non riesce ad entrare nei migliori 26, ma grazie a una deroga dei regolamenti, viene ammesso comunque al via seppur per 27esimo, ed è l'ultimo dei classificati al traguardo, mentre il Ghinza si ritira per noie al motore.

Solite vetture per il Gran Premio del Messico. Berg è regolarmente iscritto, la grana con la Dacia sembra essere stata risolta. Per l'Osella un nuovo sponsor, la ditta "Controsoffitti Mangini-Putignano", legata alla realizzazione della nuova ditta che il costruttore torinese sta aprendo in Lucania. Senza possibilità di adottare soluzioni particolari per evitare il "soffocamento" delle turbine in altura, Ghinzani non può fare molto. In gara comunque, Berg conclude di nuovo, anche se a 7 giri, mentre Ghinzani deve abbandonare per la rottura del motore.

Ed ecco finalmente Adelaide, l'appuntamento finale di una travagliata stagione. Il solito limitato materiale a disposizione (manca ancora il muletto) non consente grandi cose anche perché Ghinzani il venerdì non gira praticamente mai a causa di un motore singhiozzante, e sabato mattina completa appena tre giri. Poi con vari miracoli dei meccanici, finalmente le cose migliorano nella sessione definitiva. Anche Berg per problemi elettrici lo si vede poco in pista. In gara, Ghinzani si ritira per la rottura della trasmissione dopo soli due giri, mentre Berg conclude la corsa, ma non viene classificato. Si è beccato infatti 21 giri dal vincitore Prost!

Enzo Osella invece non è presente in Australia: è rimasto in Italia per definire il programma 1987. Osella ha recentemente acquistato dall'Alfa Romeo nove motori turbo V8 serie 1985 senza l'iniezione elettronica Bosch. Sono stati pagati 270 milioni e si tratta di un vero affare, dal momento che con il regolamento che impone per il 1987 la valvola waste-gate a 4 bar, un V8 dovrebbe soffrire meno il vincolo. Pur se è vero che sulle Osella, 4 bar di pressione non sono mai stati sfruttati per ragioni di economia. L'anno successivo, il manager torinese vorrebbe schierare una sola vettura ma con maggiori ambizioni. Altre possibilità sono utilizzare il V6 Motori Moderni, oppure iniziare la stagione futura con la vettura attuale, per poi passare ad una vettura con motore aspirato, già in regola con le nuove norme di sicurezza per il 1988.