SLIDING DOORS

Eric Court, chi è costui? Probabilmente nessuno lo sa, ma buona parte del "merito" del debutto in Formula 1 di Michael Schumacher va addebitato a questo signore, di professione tassista a Londra. E' il 10 dicembre 1990, quando in Hyde Park il taxi nero del signor Court viene tamponato da un altro conducente, il signor Bertrand Gachot, di professione pilota di F1, che viaggia insieme alla fidanzata. Non ci sono danni, ma il tassista reagisce scendendo dal proprio mezzo, lo stesso fa Gachot, e scoppia una colluttazione. Ad un certo punto, Bertrand estrae una bomboletta di gas paralizzante e la spruzza verso gli occhi del tassista che rimane momentaneamente accecato. L'uso di tale bomboletta è esplicitamente proibito nel Regno Unito, e la cosa va in tribunale. Gachot nel frattempo trova un sediolo alla Jordan per la stagione '91, marca dei punti iridati, fa persino segnare il giro più veloce al Gran Premio d'Ungheria, quello precedente il giorno del verdetto, insomma, è un pilota in ascesa. Bertrand appare certo della sua assoluzione, ha persino un aereo che lo aspetta per volare il Italia, dove lo attendono dei test con la Jordan a Monza. Il verdetto, invece, lo lascia pietrificato: 18 mesi di detenzione, 500 sterline di risarcimento al tassista e il pagamento delle spese. Per lui la carriera sembra finita.

Eddie Jordan si trova di punto in bianco senza pilota. Ma Jordan è un talent scout indiscusso, e alla gara successiva, il Gran Premio del Belgio, presenta un tedesco 22enne già messosi in luce nei prototipi con le Gruppo C Mercedes: il suo nome è Michael Schumacher. E' un pupillo della Casa di Stoccarda, che tutti sanno essere intenzionata a scendere in pista nel mondo della Formula Uno entro breve tempo. La mossa di Jordan sulla carta può portare notevoli frutti al proprio team, non solo perché la Mercedes è disposta a pagare 150000 sterline a gara affinché Schumacher corra, ma anche perché potrebbe nascere una partnership importante. Eddie assicura di avere messo sotto contratto Schumacher fino al '94, ferma restando la priorità della Mercedes di poterlo riprendere una volta entrata in F1.

Il tedesco dimostra subito di avere le carte in regola: nelle qualifiche del venerdì ottiene l'ottavo tempo, il sabato conferma la propria posizione, guadagnando una piazza col declassamento di Patrese. E' sempre nettamente più veloce del proprio compagno di squadra, l'esperto de Cesaris. Sfortunatamente, subito dopo il via del Gran Premio la frizione della macchina di Schumacher cede costringendolo al ritiro, ma il talento del tedesco non è passato certo inosservato agli addetti ai lavori...

A questo punto entrano in gioco la Benetton e Flavio Briatore, che afferma: "Tenevo d'occhio Schumacher da ben prima che Jordan lo portasse a Spa." Dopo averlo visto all'opera, Briatore cerca in ogni modo di accaparrarsi il tedesco, che apparentemente è di Jordan. Schumacher però non aveva firmato un regolare contratto, bensì una lettera di intenti: carta straccia in F1. Jochen Neerpasch, il responsabile sportivo della Mercedes, vede di buon occhio il passaggio di Schumacher dalla Jordan alla più competitiva Benetton, e quindi Briatore si ritrova con un alleato in più. La Benetton però se vuole il tedesco è obbligata a doverlo schierare subito in gara, e così è necessario "scaricare" uno tra Piquet e Moreno. Quest'ultimo, chiaramente nella posizione più debole, si vede recapitare una lettera da parte del team anglo-italiano in cui lo si liquida senza troppi complimenti con la giustificazione di "carenze psichiche e fisiche". A Moreno viene proposta una contropartita economica perché accetti di buon grado, e alla fine la proposta viene accettata dal brasiliano. Nel frattempo in casa Benetton ci si attende una mossa giudiziaria da parte della Jordan, che oltretutto adesso è alla ricerca di un pilota. Il patron Eddie è intenzionato a rivolgersi ad Alessandro Zanardi, che però viene "bloccato" dalla Benetton con la garanzia di un volante per il 1992, a patto però che non firmi per Jordan, che così ripiega verso il giubilato Moreno. A quel punto, Briatore tuona verso Jordan: "Mi denunci perché ti ho strappato Schumacher? Io farò lo stesso perché mi hai preso Moreno..."

Miglior commento a tutta la vicenda viene da Senna, che a Monza dichiara: "Non è tanto indegno quanto si è fatto con Schumacher, quanto ciò che si è fatto a Moreno." Al via del Gran Premio d'Italia, Schumacher si schiera in settima posizione, proprio una fila davanti a Moreno, che è nono. In mezzo, Nelson Piquet, che nelle qualifiche è stato più lento di oltre due decimi rispetto al tedesco. Michael disputa una corsa grintosa ma priva di errori, dimostrando di non avere alcun timore reverenziale nei confronti di grandi piloti come Prost, con cui lotta per un tratto di gara. Finisce quinto, davanti al compagno di team Piquet, ed ormai sono in pochi ad avere dubbi. Questo Schumacher diventerà un campione.

Michael Schumacher diventerà 7 volte campione del mondo di Formula 1, battendo, anzi, demolendo (quasi) tutti i record. Ma chissà se sarebbe stata così rapida la sua ascesa nel mondo della Formula Uno senza Eric Court...