2002: l'anno delle liquidazioni

Al termine della stagione 2001 Alain Prost si trova a dover fronteggiare una montagna di debiti, pari a 30 milioni di sterline. "Abbiamo bisogno di un grande sponsor" dice Prost, la cui scuderia non era mai riuscita ad assorbire i colpi della conclusione del sodalizio con la Peugeot e dell'abbandono da parte dello storico sponsor del team, la Gauloises, al termine della stagione 2000. Nonostante tutti gli sforzi, la bancarotta è inevitabile, ed il 28 gennaio 2002 la Prost Grand Prix va in liquidazione. La scadenza fissata dal giudice Cosme Rogeau per rilevare la società è il 28 del mese successivo, limite che potrebbe permettere all'eventuale compratore di mettersi in regola registrando i propri piloti alla FIA in tempo utile. Ma al momento della scadenza, nessuna offerta è giunta per rilevare l'intera società, così il liquidatore decide di vendere una parte della Prost Grand Prix, più precisamente una parte dei materiali (comprese parti del telaio Ap04) e l'acquisizione dei diritti legati al Patto della Concordia. Rogeau precisa che né il nome, né la società di Guyancourt sono stati assegnati, né tantomeno l'iscrizione del team al campionato 2002. Il compratore è la società Phoenix Finance Ltd, rappresentata da Charles J. Nickerson, che sembra sia un vecchio socio in affari di Tom Walkinshaw, padrone della TWR e della Arrows. Il prezzo: 2,5 milioni di euro. La FIA però blocca tutto subito, sostenendo che la Phoenix non è iscritta regolarmente nel mondiale, dato che l'iscrizione non è stata acquisita al momento della liquidazione. In un comunicato Nickerson ribatte: "O gli avvocati della FIA hanno equivocato la sentenza del tribunale francese, oppure non erano in possesso di tutte le informazioni corrette." ed allega una lettera del giudice Rogeau dove si sostiene che la Phoenix, oltre al materiale tecnico ha acquisito anche dei "benefits", e Nickerson ritiene che in quei "benefits" vadano compresi anche i diritti d'iscrizione. Tutto questo mentre, in una conferenza stampa a Melbourne, Walkinshaw rivela il suo coinvolgimento nell'affare Phoenix-Prost. La risposta di Ecclestone a Nickerson non si fa attendere: "Perdono solo tempo se pensano di correre in Malesia." Dopotutto presentarsi a Sepang sembra essere pura utopia, ma il martedì una trentina di membri della TWR e due vetture blu arrivano all'aeroporto di Kuala Lumpur: si tratta di due vecchi telai Ap04 che sono stati accoppiati con il retrotreno delle Arrows biposto (?!), i motori sono dei V10 Arrows (ex Hart) del '99. I piloti designati sono Gastón Mazzacane e Tomáš Enge, la riserva sarà Tarso Marques. Ma il team e le monoposto non raggiungeranno mai l'autodromo. L'unico del team che viene visto nella pitlane è Mazzacane, ma in veste di turista. La FIA rifiuta l'iscrizione al Gran Premio della Malesia, e per tutta risposta, la Phoenix... cambia nome, e diventa DART (sembra che fosse il nome di una vecchia azienda di Walkinshaw che distribuiva pneumatici da corsa). In un comunicato, la DART esprime sorpresa per la decisione della FIA di non ammettere il team in pista, ma conferma l'intenzione di venire a capo della situazione in tempo per il Gran Premio successivo, che si disputa in Brasile. Secondo il Patto della Concordia, infatti, un team può saltare non più di due corse a stagione, pena l'esclusione da tutto il campionato. Insieme alla FIA, e contro la DART, si schiera apertamente Paul Stoddart. Senza la Prost, infatti, la Minardi erediterebbe il decimo posto fra i Costruttori e di conseguenza i relativi 12 milioni di dollari di diritti. La DART però non si arrende, decisa ad andare a Interlagos, cambia ancora denominazione tornando alla precedente Phoenix, si appella all'Alta Corte di Londra ed annuncia la propria presenza con una nuova "monoposto", ovvero la Ap05 assemblata insieme al retrotreno della Arrows, che monterà i motori Ford. A tale scopo, a Leafield meccanici della TWR lavorano alacremente per poter far debuttare finalmente la Phoenix. I piloti saranno Mazzacane e Marques, che sostituisce Enge, che vista l'aria che tirava ha deciso di passare alla F.3000... Ma ad Interlagos, della Phoenix si vedono solo il motorhome, i piloti ed i meccanici. Sembra che la richiesta di un posto nella pit lane sia stata respinta ancora dalla FIA...
Le ultime speranze della Phoenix vengono perdute quando l'Alta Corte di Londra respinge l'appello presentato contro la FIA e la FOM, ordinando oltretutto che la Phoenix paghi le spese processuali.

Nel frattempo anche l'avventura di Tom Walkinshaw in F1 è avviata verso una amara conclusione. La sua Arrows infatti entra in bolletta verso metà stagione tanto che il team non riesce a prendere parte alle restanti gare di campionato. Costretto a liquidare tutto, Walkinshaw e la TWR chiudono i battenti.