Il leggendario Dave Walker

Nel 1971, dopo il suo brillante successo nel Gran Premio di Montecarlo di Formula 3 con una Lotus ufficiale, Colin Chapman concede all'australiano Dave Walker la chance di debuttare in F.1 a Zandvoort, in Olanda. Porterà per la prima volta in pista in un Gran Premio iridato la Lotus 56B dotata di un sistema di trazione integrale Ferguson e di un motore a turbina Pratt&Whitney, che eroga circa 500 cavalli contro i 450 di un motore Cosworth Dfv, il più usato e vincente all'epoca. Ai pregi della potenza e delle quattro ruote motrici si contrappongono alcuni difetti, come l'eccessivo peso, il consumo elevato, il ritardo nella risposta dell'acceleratore, e l'assenza di freno motore. In prova Walker e la 56B non brillano, tanto che l'australiano ottiene solo il ventiduesimo tempo.
La domenica però piove, e a Walker si presenta una opportunità unica: se fino al giorno prima si trovava fra le mani un mezzo forse inadatto, ora ha la possibilità di vincere, grazie alla trazione integrale, fondamentale sul bagnato, e al fatto che la Lotus dispone di pneumatici Firestone, molto più performanti in queste condizioni meteorologiche rispetto alle gomme Goodyear. Chapman però si raccomanda con Walker di non rischiare assolutamente nei primi giri: la gara è lunga e sbagliare è facile.

Ciononostante, dopo soli cinque giri, la Lotus a turbina si trova già in decima posizione, e sta girando più veloce dei due leader della corsa, Jacky Ickx e Pedro Rodriguez, notoriamente due maghi della pioggia. Durante il sesto giro, però, all'ingresso della curva Tarzan, Walker va dritto e sfonda le reti di protezione finendo con la macchina insabbiata dietro una duna. La sua corsa è finita. Al suo ritorno ai box, un Chapman furibondo lo licenzia brutalmente, salvo poi riprenderlo l'anno successivo come secondo pilota al fianco di Fittipaldi. Ma il 1972 sarà un'annata del tutto deludente, tanto che, mentre Fittipaldi vola verso il titolo mondiale, Walker conclude senza nemmeno aver raccolto un punticino. A questo punto Chapman lo congeda, stavolta definitivamente.