In ricordo di  Roland Ratzenberger

La Simtek Research Limited viene fondata nell'estate del 1989 da Max Mosley e Nick Wirth allo scopo di fornire alle altre squadre di Formula Uno monoposto, ricerca e sviluppo ai massimi livelli. La Simtek costruisce nella sua sede di Banbury una galleria del vento, e nel 1990 inizia la progettazione di una vettura prototipo per conto della BMW, che è intenzionata ad entrare in F.1. Purtroppo però la BMW rinuncia al progetto, ripiegando sulle vetture turismo, ed il progetto viene venduto alla Andrea Moda per la sua poco fortunata apparizione nel mondiale di Formula Uno del 1992. Nello stesso anno Max Mosley, appena diventato presidente della FIA, vende la propria parte della società a Nick Wirth. Intanto i clienti della Simtek aumentano: tra questi ci sono proprio la FIA, e la Ligier, per la quale progetta e costruisce una galleria del vento. La Simtek continua anche il suo lavoro di fornitura a quei team che vogliono tentare il salto in Formula Uno e inizia una collaborazione con il nascente team Bravo, un progetto nato in Spagna che tuttavia non ha un seguito nelle competizioni per problemi di fondi e per la morte del proprietario del team, Jean Mosnier.

A questo punto Nick Wirth decide di fare tutto da solo, e nell'ottobre del 1993 annuncia il suo ingresso in Formula Uno con un proprio team. Come primo pilota viene scelto David Brabham, figlio del tre volte campione del mondo Jack. I primi test della Simtek S941 iniziano a dicembre: la vettura, progettata da Nick Wirth insieme con Paul Crooks, monta un motore V8 Ford HB standard. Viene anche stipulato un accordo con la MTV che diventa lo sponsor principale del team. Manca solo il secondo pilota, che viene scelto ad inizio marzo: è l'austriaco Roland Ratzenberger, che ha un contratto per correre i primi cinque gran premi della stagione, quelli che si può permettere coi soldi che porta in dote. Nell'inaugurale Gran Premio del Brasile, ad Interlagos, Brabham riesce a qualificarsi e a concludere la corsa, sebbene in ultima posizione, mentre Ratzenberger invece manca la qualificazione. L'austriaco si rifà nel successivo appuntamento di Aida, in Giappone, dove riesce non solo a qualificarsi, come il compagno di squadra, ma anche a vedere la bandiera a scacchi.

Si arriva così a Imola. E al dramma. Durante la sessione di prove cronometrate del sabato, a causa della perdita del flap dell'alettone anteriore destro, la vettura di Ratzenberger parte per la tangente invece di affrontare alla curva Villeneuve e si schianta a 314 kmh contro il muro di protezione. La spaventosa decelerazione, l'impatto della testa del povero Roland contro il muro, non danno scampo a Ratzenberger che muore sul colpo, a causa della frattura della base cranica.

La squadra però, pur nella disperazione, va avanti, e dopo Montecarlo, in cui iscrive il solo Brabham, a Barcellona si presenta di nuovo con due piloti: sulla seconda S941 sale Andrea Montermini, che però durante le prove libere del sabato mattina, commette un errore all'uscita della curva La Caixa, quella che immette nel rettifilo principale, che si affronta a 230 kmh. La Simtek monta troppo disinvoltamente sul cordolo esterno, a quel punto Montermini non riesce più a controllare la monoposto che va a sbattere contro una barriera di pneumatici che attutisce l'impatto contro il muretto. La paura è grande, anche perché Montermini perde conoscenza. Per fortuna Andrea se la cava "solo" con due piccole fratture al tallone sinistro e al piede destro.

A questo punto, la squadra messa in ginocchio finanziariamente da questi due terribili incidenti, chiama Jean-Marc Gounon, altro pilota con la valigia piena di dollari, che al suo debutto in Francia ottiene per il team il miglior risultato della stagione, un nono posto. Il problema del raggiungimento della qualificazione ai vari gran premi si rivela meno gravoso del previsto in quanto la Pacific, avversaria diretta della Simtek, mostra tutti i suoi limiti tecnici, e così qualche piazzamento, seppur sempre in fondo al gruppo, arriva. Nel finale di stagione, Gounon viene rimpiazzato da Domenico Schiattarella e, a Suzuka, da Takichiho Inoue.

Per la stagione 1995, la Simtek mette sotto contratto tre piloti: Jos Verstappen, proveniente da una stagione a mezzo servizio alla Benetton, Domenico Schiattarella e Hideki Noda, che dovrebbero alternarsi alla guida della seconda S951, così si chiama la nuova monoposto, che stavolta monta un propulsore V8 Ford ED. Nelle prime tre corse, la Simtek riceve l'appoggio del marchio di energy drink XTC, ma problemi con lo sponsor portano alla fine del rapporto. In una di queste tre corse, in Argentina, Jos Verstappen naviga per qualche giro in sesta posizione, prima che il cambio lo lasci a piedi. Un ulteriore colpo alle finanze del team arriva in seguito al terremoto che colpisce Kobe nel 1995, e che in qualche misura coinvolge anche Noda che non può più pagare la sua parte di gran premi. Così, dopo il Gran Premio di Monaco, la Simtek Grand Prix finisce in bancarotta e tutti i suoi beni vengono messi all'asta. Nick Wirth invece si trasferisce alla Benetton, dove lavorerà come progettista per quattro anni.