Montecarlo Gran Casino

Il weekend del Gran Premio di Monaco del 1996 inizia sotto i migliori auspici per la Ferrari, con Michael Schumacher che conquista la pole position su un circuito che ne esalta le doti di guida. C'è però un episodio che macchia la prestazione del tedesco: quando manca poco al termine delle qualifiche del sabato pomeriggio, Schumacher si distrae salutando il pubblico credendo che le prove fossero finite. Le prove però non sono ancora terminate, e per evitare la Ferrari, all'uscita del tunnel, l'accorrente Berger finisce pericolosamente in testacoda perdendo l'ultima possibilità di strappare un tempo migliore.

La domenica mattina Montecarlo si risveglia con un cielo minaccioso. Nel warm-up, Panis ottiene il miglior tempo, ma lui stesso ammette di aver girato con poca benzina. Subito dopo la conclusione del warm up, inizia a piovere. La pioggia aumenta di intensità, così viene deciso di effettuare un warm-up supplementare, durante il quale Hakkinen e Montermini escono di pista (il primo al Tabaccaio, il secondo uscendo dal tunnel) danneggiando gravemente le loro monoposto. Mika può comunque schierarsi al via col muletto, mentre Montermini è costretto a dare forfait. Coulthard invece ha un problema alquanto singolare: lo scozzese si accorge che la visiera del suo casco si appanna, ed è costretto a chiedere un casco in prestito da Schumacher, che ha la stessa marca.
Al via, Schumacher si fa sorprendere da Hill, che prende la testa. Michael invece la... perde in tutti i sensi, perché alla curva che precede il Portier sale con troppa disinvoltura sul cordolo interno che è viscido per la pioggia e la sua Ferrari finisce contro le barriere poste all'esterno. Dietro succede un pò di tutto: Verstappen, partito con le gomme da asciutto, alla prima curva si tocca con Hakkinen e finisce contro le barriere alla Sainte Devote, Fisichella e Lamy si agganciano all'inizio della salita, con buona pace di Giancarlo Minardi loro team manager. Al Beau Rivage, Barrichello viene tamponato non si sa da chi, la sua Jordan rimane danneggiata e poche curve più in là si intraversa.

Al termine del primo passaggio, Hill ha già oltre quattro secondi di vantaggio nei confronti del primo inseguitore, che è Alesi. Terzo è Berger, mentre Irvine, quarto, non riesce a tenere il passo per problemi di sovrasterzo e ben presto inizia a fare da tappo ai piloti che si trovano alle sue spalle, Frentzen in testa.
Le prime fasi di gara mietono ancora vittime: nel corso del terzo giro, Katayama perde il controllo della sua Tyrrell e va a sbattere alla curva del Tabaccaio; il giro successivo, Rosset va in testacoda alla Rascasse danneggiando l'alettone contro il guard-rail; durante in sesto passaggio, infine, Diniz prima tocca contro un guard-rail, poi si ferma alla chicane per noie alla trasmissione.
Nel frattempo, dopo cinque giri, Hill ha già accumulato un margine di 13"3 su Alesi, che è sempre seguito da Berger, mentre Irvine, ormai staccato dall'austriaco, è sempre più pressato da Frentzen. Dietro, intanto, al 7. giro, Olivier Panis, partito col pieno di carburante, inizia la propria rimonta: all'uscita della Rascasse affianca Brundle e lo supera.
Un altro colpo di scena avviene poco dopo: Berger rallenta per problemi ai cambio e, al decimo giro, rientra ai box per ritirarsi. Al 16. giro, Panis supera Hakkinen nella discesa verso il Mirabeau, mentre ormai dietro alla Ferrari di Irvine si sta formando il classico "trenino" di inseguitori, con Frentzen che comincia ad innervosirsi del tappo dell'irlandese, tanto che la sua Sauber tocca leggermente la Ferrari n.2 al Tabaccaio.
Due giri dopo, durante un altro tentativo di sorpasso, Frentzen tampona la Ferrari alla Sainte Devote ed è costretto a rientrare ai box per sostituire il musetto. Appena rientra in pista, il tedesco si mette ad inanellare rabbiosamente giri velocissimi, a dimostrazione che il suo ritmo di gara non è certo quello mostrato in precedenza. Ora dietro Irvine c'è Coulthard che però è meno aggressivo del tedesco. Le posizioni sembrano stabilizzarsi, come pure i distacchi. Hill viaggia con una ventina di secondi su Alesi, mentre Irvine sembra più tranquillo nonostante la lunga fila di macchine dietro di lui. Nel corso del 25. passaggio, Panis supera pure Herbert, guadagnando la settima posizione.
Al 28. giro iniziano le soste ai box per montare pneumatici slick: i primi a fermarsi sono Hill, Irvine, Panis e Brundle. Al termine di tutti i pit-stop, gli ultimi due avranno guadagnato tre posizoni ciascuno, segno evidente che la sosta ai box anticipata ha pagato. Brundle, però, che è risalito in settima posizione, non ha tempo per felicitarsene: al 31. giro va in testacoda e sbatte al Casino, ritirandosi. Dopo il pit-stop, il ritmo di Panis è velocissimo, il francese in quattro giri recupera su Irvine nove secondi. Nel corso del 36. giro, Panis vede un varco al Loews e vi si infila. Irvine però chiude e i due vengono al contatto, ma mentre il pilota della Ferrari finisce contro le barriere e si ferma, Olivier riesce a proseguire senza danni alla propria monoposto. A questo punto, l'irlandese crede di avere finito la gara e si slaccia le cinture, ma i commissari lo spingono per toglierlo da una posizione pericolosa. Approfittando della discesa, Irvine riesce a riavviare il motore e a ripartire. Via radio avverte i propri meccanici che deve stringere le cinture, ma ai box capiscono di dover cambiare il musetto, cosa che fanno. Il pilota perde altro tempo per farsi capire, poi nel ripartire spegne il motore: insomma, un vero disastro.

Siamo ormai oltre la metà gara, e nessuno ormai sembra poter impensierire Hill, comodamente in testa alla corsa. Al 41. giro, però il suo motore Renault esplode all'uscita del tunnel, probabilmente per un problema alla pompa dell'olio. In testa passa Alesi, mentre Panis scivola sull'olio lasciato da Hill e va in testacoda, ma riesce a proseguire.
Adesso è Alesi che può gestire un buon vantaggio su Panis, ma al 54. giro, la Benetton rientra ai box per una sosta che sembra non prevista. Alesi riparte ancora in testa, ma sei giri dopo, il francese rientra ancora ai box convinto di avere forato una ruota posteriore, ripartendo solo settimo. Il problema però è a una sospensione, e la Benetton è costretta a fermarsi definitivamente al 61. passaggio.

Ora in testa c'è Panis, con Coulthard che insegue con un distacco che oscilla fra i due e i quattro secondi. Terzo è Herbert con la Sauber che precede Villeneuve, Hakkinen e Salo in lotta fra loro.
Nel corso del 67. giro, Villeneuve si scontra con Badoer, staccato di sei giri, durante un doppiaggio al Mirabeau. Il pilota della Forti, dopo aver lasciato passare Herbert, non si era avveduto dell'arrivo del canadese ed aveva chiuso la porta. Per entrambi è il ritiro (per Badoer ci sarà anche una multa), e, nella confusione, Salo supera Hakkinen e si prende la posizione che era di Villeneuve. Quattro tornate dopo, Irvine, che è settimo ma a due giri dai primi, si gira nello stesso punto dove aveva commesso l'errore al primo giro Schumacher e non riesce a ripartire, coinvolgendo nell'incidente gli accorrenti Salo (4.) e Hakkinen (5.), che erano in lotta tra loro. Per tutti e tre è il ritiro, anche se verranno comunque classificati.
L'ultimo colpo di scena avviene nel giro conclusivo, quando Frentzen invece di tagliare il traguardo si infila nei box, senza un apparente motivo. Solo tre piloti tagliano il traguardo del Gran Premio, roba che fa impazzire gli amanti della statistica. Così, allo scadere delle due ore di corsa, con 75 giri completati sui 78 previsti, Panis può festeggiare una incredibile vittoria. Incredibile, ma meritatissima. Il coronamento di una carriera, e anche il canto del cigno per la Ligier, che dall'anno successivo passerà ad Alain Prost.