Senna batte tutti, anche i guai

C'è molta attesa per il via del Gran Premio del Belgio 1991. Innanzitutto c'è la lotta per il titolo, ancora apertissima fra Senna e Mansell: da una parte abbiamo Ayrton, in vantaggio di dodici punti e che il sabato ha conquistato nettamente la pole su un tracciato, quello di Spa-Francorchamps, che ama particolarmente; dall'altra abbiamo Mansell, dietro in classifica e in griglia (è terzo), ma consapevole di disporre di un mezzo, la Williams-Renault, più performante rispetto alla McLaren-Honda del brasiliano. In mezzo, in seconda posizione, c'è Alain Prost, finalmente di nuovo competitivo con una Ferrari in ripresa. Si aspetta anche la rabbiosa rimonta di Patrese, che il sabato ha ottenuto il secondo tempo, ma che si è visto togliere tutti i tempi della seconda sessione delle qualifiche per il mancato funzionamento della retromarcia in sede di verifiche tecniche: il padovano parte in nona fila... Infine c'è Michael Schumacher, un ragazzotto tedesco di 22 anni al debutto in Formula Uno sulla Jordan, che rifila sette decimi al suo compagno di squadra de Cesaris: per lui settima posizione sullo schieramento, fra le Benetton di Piquet e Moreno. (qui potete leggere di più riguardo al suo esordio).

Al via, Senna scatta bene dalla pole e si infila nella Source per primo, seguito da Prost, Mansell, Berger, Schumacher, Piquet (all'esterno del tedesco) e Alesi. In uscita dalla Source, Piquet supera Schumacher, che poche centinaia di metri dopo deve abbandonare per la rottura della frizione, e a Les Combes Nelson ha la meglio pure su Berger. Al termine del primo giro, la situazione vede Senna leader con 1"0 su Prost e 1"4 su Mansell, quarto a 2"9 è Piquet, seguono Berger, Alesi, Modena, de Cesaris, Moreno e Capelli. Mansell rompe gli indugi e supera Prost nel corso del secondo giro, andando subito alla caccia di Senna. Prost, invece, parcheggia la sua vettura in fumo subito dopo aver affrontato per la terza volta la Source: si è sfilato un condotto del carburante. Patrese intanto è scatenato: dopo tre giri è già decimo, al quarto passaggio fa segnare il giro più veloce provvisorio prima di raggiungere Capelli, al 6. passaggio supera il milanese in fondo al rettilineo del Kemmel, il giro successivo passa anche Moreno, e all'inizio del decimo giro infila Modena alla Source. Quando ha pista libera davanti a sé, il padovano della Williams gira più velocemente del duo di testa, con Senna che sta leggermente rallentando Mansell. In una fase di "elastico", al 6. giro, Nigel infatti era riuscito a strappare il record sul giro al compagno di squadra, mostrando che il suo ritmo sarebbe ben altro rispetto a quello che è costretto a tenere dietro Senna.

Al 15. passaggio, quando ormai il sorpasso sembra imminente, Senna si ferma ai box lasciando il comando a Mansell. Il cambio gomme del brasiliano però non è perfetto, a causa del bloccaggio della ruota posteriore destra che gli fa perdere circa tre secondi, e così quando rientra in pista Senna è solo quinto. Il giro successivo è Mansell a fermarsi, lasciando a Piquet la leadership provvisoria: Nigel esce dai box fra Berger e Alesi, ma il Leone è scatenato, e a Fagnes ha già passato la McLaren. Al 17. giro, si fermano ai box Piquet e Berger: il cambio gomme di quest'ultimo dura ben 17 secondi per il bloccaggio della ruota anteriore sinistra, e come se non bastasse all'uscita della pit-lane, l'austriaco va in testacoda. Berger poi pensa bene di rientrare in pista proprio mente sta sopraggiungendo Modena: la collisione viene evitata per un soffio. Tutti i piloti delle prime posizioni effettuano il cambio-gomme, ad eccezione di Alesi e di Patrese: il padovano, a causa dell'infelice posizione di partenza, aveva deciso di partire con gomme dure per evitare appunto soste ai box. La situazione al 21. giro vede in testa Mansell con 4"8 su Alesi che è seguito a meno di due secondi da Senna, seguono più staccati Piquet, Patrese e de Cesaris (Riccardo ha appena superato la Jordan a Les Combes), Modena e Berger.

Mansell sembra inavvicinabile, tra il 20. e il 21. passaggio ha fatto segnare due giri più veloci consecutivi, ma al 22. giro Nigel viene improvvisamente superato da Alesi e da Senna: il passaggio successivo, la Williams n.5 è costretta al ritiro per colpa di un guasto elettrico che ha messo fuori uso motore e cambio. Ora in testa c'è la Ferrari di Alesi, seguita a 2"3 da Senna, poi Piquet, Patrese, de Cesaris e Berger, che si è appena liberato di Modena. Al 27. giro, all'uscita della Source, iniziano le difficoltà di Senna con il cambio: il brasiliano non riesce a selezionare le marce, dal retrotreno della sua McLaren esce una leggera fumata, poi, lungo la salita del Raidillon, Senna riesce a ritrovare una marcia, poi due, poi tre. Da quel momento Ayrton comincia a guidare con relativa prudenza, ma non può rilassarsi perché deve guardarsi dal ritorno di Piquet, Patrese e de Cesaris. Al 30. giro, Patrese supera Piquet a Les Combes, ma finisce dritto sull'erba (il padovano ha già da qualche giro grossi problemi ai freni), facendosi superare da Piquet e pure da de Cesaris. La delusione cocente per i ferraristi arriva al 31. giro, mentre Alesi conduce con quasi undici secondi su Senna: al motore della Ferrari n.28 si buca un pistone, ed è la fine. Nello stesso passaggio, de Cesaris passa Piquet a Les Combes ed è quindi ora in seconda posizione. Siamo alla conclusione del 31. giro, e la classifica vede in testa Senna che precede di 2"5 de Cesaris, terzo è Piquet davanti a Patrese, Berger, Modena e Moreno.

Nelle posizioni di testa i distacchi sono minimi, e c'è grande lotta: al 34. giro Patrese supera Piquet, imitato il giro successivo da Berger. Sempre al 34. passaggio Modena si ritira per una perdita d'olio, lasciando il sesto posto a Moreno. Nel corso del 39. giro, Berger strappa il giro più veloce a Patrese che lo aveva appena realizzato, al 40. giro è Moreno a far segnare il giro più veloce, un 1'55"161 che resisterà fino alla fine. Al 42. giro, altro colpo di scena, con la Jordan di de Cesaris, che viaggiava in seconda posizione a quattro secondi da Senna, su cui si rompe il V8 Ford. E' in difficoltà anche Patrese, con il cambio che sta perdendo le marce una dopo l'altra: negli ultimi tre giri perde tre posizioni, a vantaggio di Berger, Piquet e Moreno. Alla fine il Gran Premio del Belgio si conclude nel modo più ovvio alla vigilia: con Senna, l'uomo in testa al mondiale, l'uomo della pole position, l'uomo della quarta vittoria consecutiva sulle Ardenne, che precede Berger, Piquet, Moreno ed un affranto Patrese. Però che percorso bizzarro ha fatto questa vittoria per tornare alla fine nelle mani di Ayrton!!!